Una volta pagate, le bollette vanno conservate e anche per parecchio tempo; dipende dai termini di prescrizione che di recente sono anche cambiati.
Se ancora si utilizzano le bollette cartacee nessun problema ovviamente, ma attenzione a disfarsi delle ricevute di pagamento troppo presto. Queste ultime vanno infatti mantenute perché fin quando non scadono i tempi di prescrizione le compagnie possono sempre vantare pagamenti già avvenuti che con le ricevute si possono dimostrare.
Non è una novità che i documenti vadano conservati e che abbiano anche una sorta di data di scadenza, la prescrizione, termine oltre il quale in qualsiasi caso e di qualsiasi ente si parli -privato o pubblico- questo non si può rivalere sul contribuente/cliente.
I termini di prescrizione variano a seconda del documento e sì, esistono anche per le fatture delle bollette. Dopo il pagamento, infatti, le ricevute vanno conservate per un certo periodo di tempo in modo che in caso di controlli ed eventuali richieste di pagamento già effettuate, il cliente può dimostrare all’operatore che quella somma non è dovuta. Ma qual è il termine di prescrizione delle bollette? Per quanto tempo cioè bisogna conservare le ricevute? Di seguito lo vedremo nel dettaglio.
Piccola premessa, per quanto le bollette siano pagate telematicamente, quindi con accredito bancario, è sempre bene archiviare anche questa tipologia di ricevute. La prescrizione e i controlli, infatti, non valgono solo per le bollette cartacee, quindi è sempre bene tutelarsi.
Trattandosi di un servizio che prevede la sottoscrizione di un contratto, va da sé che le società erogatrici di acqua, luce e gas sono sempre molto attente ai pagamenti, senza contare che c’è l’ARERA l’ente di regolazione che, tra le altre cose, viglia anche sui pagamenti effettuati dagli utenti.
Pagamenti che all’occorrenza devono essere dimostrati o per il cliente non c’è nulla da fare: bisognerà pagare l’importo dovuto, magari con l’aggiunta di more. Ma allora questi tempi di prescrizione? Dipende da diversi fattori e soprattutto dalla data di emissione.
Fino a poco tempo fa le ricevute andavano conservate tutte per 5 anni, oggi le cose sono cambiate. La legge di Bilancio del 2018 ha infatti abbassato i termini di prescrizione portandoli a 2 anni; per cui le bollette e ricevute di pagamento di acqua, luce e gas (non quelle telefoniche che restano a 5 anni) erogate dopo il marzo 2018 possono essere conservate per soli 2 anni.
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