Supermercati e inflazione: come le finte offerte ti fanno pagare di più senza che tu te ne accorga

Le chiamano offerte, ma in realtà vengono compensate il resto dell’anno: ecco perché spendiamo tanto al supermercato nonostante seguiamo le promozioni.

Quante volte ci siamo lasciati attirare da un cartellino che promette un ‘30% di sconto’ o un ‘offerta imperdibile’ al supermercato? La sensazione di risparmio è immediata, quasi appagante. Eppure, dietro a quelle promozioni si nasconde spesso un meccanismo studiato per farci credere di spendere meno, mentre in realtà, a lungo termine, continuiamo a pagare di più.

Cartello offerta supermercato
Supermercati e inflazione: come le finte offerte ti fanno pagare di più senza che tu te ne accorga – blogtaormina.it

Questo argomento, purtroppo, è poco trattato dai media, come fosse scomodo. A pensarci è sto l’Antitrust, che qualche anno fa ha rivelato il fatto che molte delle offerte che troviamo sui volantini e sugli scaffali si basano su un’illusione che fa leva sulla psicologia del consumatore.

Questo tema è emerso 10 anni fa, ma è più attuale che mai. A distanza di un decennio, l’aumento dei prezzi ha subito un aumento vertiginoso a causa dell’inflazione, settore alimentare incluso. Per questo è bene che il consumatore medio conosca le strategie di marketing che vengono utilizzate per far leva sul cliente senza portarlo ad un reale risparmio.

L’illusione del risparmio e le alternative possibili

Tale sistema è particolarmente insidioso perché sfrutta l’abitudine del consumatore a inseguire promozioni, convincendolo che stia risparmiando. Purtroppo, come evidenzia il dossier dell’Antitrust, si tratta di un meccanismo sofisticato in cui i supermercati e i fornitori collaborano per stabilire contratti che prevedono prezzi più alti rispetto al necessario, proprio per poi applicare promozioni e sottocosti che sembrano vantaggiosi.

Ragazza con carrello al supermercato
L’illusione del risparmio e le alternative possibili – blogtaormina.it

Ad esempio, un pacco di pasta potrebbe avere un prezzo di partenza di 1,15 euro al chilo, ma è un valore artificioso, studiato per poter proporre un ‘sconto’ del 30% che, in realtà, riporta il prodotto a un prezzo simile a quello che troviamo nei supermercati con listini netti e trasparenti.

Ci sono però alcune alternative. Alcune catene di supermercati, come U2 o quelle locali in Veneto (Rossetto, Tosano, Lando), adottano un sistema di ‘prezzo netto pulito’, senza promozioni o sconti apparenti, ma con prezzi sempre competitivi. Questo modello, spesso premiato dalle classifiche di Altroconsumo per la sua convenienza, offre una maggiore trasparenza, evitando ai consumatori il rischio di cadere nel tranello delle offerte ingannevoli.

Per chi invece preferisce continuare a sfruttare le promozioni, il consiglio è analizzare con attenzione i volantini delle diverse catene e confrontare i prezzi. In questo modo è possibile avere un quadro più completo della situazione e, soprattutto, risparmiare realmente. L’unico contro? Questo approccio richiede tempo e dedizione, non sempre alla portata di tutti.

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