Quando si decide di donare la casa al figlio sono presenti dei costi che non possono essere evitati, tuttavia è possibile eludere il pagamento della tassa di successione: ecco come.
Una dei principali obiettivi di un genitori è quello di mettere da parte dei beni che possano aiutare i figli nella costruzione di una vita serena e di una famiglia. Non sempre è possibile comprare direttamente l’immobile al figlio o ai figli, dunque nella maggior parte dei casi si procede con l’introduzione dell’unico bene immobiliare posseduto nel testamento.
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L’erede o gli eredi dovranno in quel caso decidere se accettare o meno, nel caso accettino dovranno sostenere delle spese per far sì che il bene ottenuto venga legalmente ritenuto in suo possesso. Tra le spese ci sono anche le tasse di successione, un qualcosa che in passato veniva aggirato con la donazione del bene mentre il proprietario era ancora in vita.
Al fine di evitare che venisse aggirato il pagamento di tasse dovute, i legislatori hanno equiparato i costi della tassa di successione e di quella di donazione, rendendo di fatto necessario il pagamento. Non è dunque più possibile evitare il pagamento delle tasse di successione? Non è proprio così, vediamo cosa dice la legge.
Quando è possibile evitare il pagamento delle tasse di successione per un bene immobile
Se è vero che adesso bisogna pagare le tasse sia in caso di successione che in caso di donazione, è anche vero che in caso di eredi diretti (genitori-figli, nonni-nipoti, coniugi) sia la tassa di successione che quella sulla donazione non è dovuta se il bene ricevuto non raggiunge e supera il valore di 1 milione di euro.
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Ciò non significa che le due procedure siano gratuite, in entrambi i casi bisognerà infatti coinvolgere un notaio e pagare la sua parcella, bisognerà inoltre pagare l’imposta di registro per la registrazione dell’atto notarile e l’imposta ipotecaria e catastale. Un’alternativa potrebbe essere la cessione della nuda proprietà.
In questo modo il figlio diventa proprietario dell’immobile ma lascia il diritto di utilizzo della casa ai genitori finché sono in vita. Questa scelta può essere valida in caso la casa valga più di un milione di euro, visto che per ogni anno di utilizzo viene abbassato il valore catastale dell’immobile. In ogni caso, anche per la cessione della nuda proprietà è prevista l’esenzione dell’imposta sotto al milione di euro.
Un’alternativa valida in caso di cessione di immobili di alto valore può essere l’usucapione. Il genitore concede l’utilizzo dell’immobile al figlio, il quale deve effettuare dei lavori da proprietario di casa – come ad esempio la ristrutturazione o il cambio delle serrature – dopo di ché vivere per 20 continuativi in quell’immobile per ottenerne la proprietà.
Si tratta di una procedura complicata e molto lunga che richiede allo scadere dei 20 anni l’avvio di una causa civile per l’ottenimento del riconoscimento di proprietà. In questi casi tuttavia si evita il tribunale tramite la mediazione preventiva tra genitore e figlio, per la quale andrà pagata la parcella dell’avvocato e quella del notaio chiamato ad apporre l’autentica sul passaggio di proprietà.