La dichiarazione dei redditi 2025 prevede alcune novità in merito di bonus e agevolazioni: quali si potranno richiedere col modello 730?
A partire dal 30 aprile l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti i modelli precompilati per la dichiarazione dei redditi. Di lì al 30 settembre 2025 sarà dunque possibile verificare le informazioni, modificarle ed eventualmente integrarle al fine di mandare una dichiarazione dei redditi corretta.
In quella data, dunque, si potrà accedere al modello 730 del 2025, nel quale saranno presenti tutte le voci introdotte con la Legge di Bilancio 2024. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, infatti, le novità previste dalla Legge di Bilancio 2025 compariranno effettivamente sul 730 solo nel 2026, anno in cui si dovrà fare la dichiarazione relativa ai redditi del 2025.
Ma torniamo a noi: quali sono le novità nel modello 730 del 2025? Partiamo subito col dire che le spese detraibili e quelle deducibili non hanno subito modifiche rispetto agli anni precedenti, quindi le novità riguardano altri ambiti.
Un esempio è la possibilità di richiedere il Bonus Tredicesima tramite il 730. Lo scorso anno, infatti, i lavoratori dipendenti con almeno un figlio a carico e con un reddito massimo di 28mila euro, hanno potuto richiedere al proprio datore di lavoro un bonus una tantum di 100 euro.
Alcuni lavoratori, però, non lo hanno ricevuto pur avendone diritto. Ad esempio perché non sapevano di dover presentare la domanda oppure perché non lo hanno fatto nei limiti di tempo prestabiliti. Chi fa parte di queste categorie potrà richiedere il bonus con il modello 730.
Un’altra novità riguarda gli affitti brevi. In particolare chi affitta un solo immobile a fini turistici potrà continuare a versare un’aliquota del 21%, mentre chi ne affitta più di uno dovrà versare un’aliquota del 26% a partire dal secondo immobile.
Nel 730 2025, inoltre, sono presenti anche altre 2 voci: una riguarda la possibilità di recuperare il trattamento integrativo spettante non percepito nel 2024. In alcuni casi si potrebbe arrivare fino a un rimborso di 1.200 euro. L’altra riguarda chi ha lavorato all’estero, in zona frontaliera, pur risiedendo in Italia. Per loro il reddito imponibile verrà calcolato solo sulla cifra eccedente i 10mila euro.
Infine si ricorda che a partire da quest’anno l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei lavoratori autonomi in regime forfettario la possibilità di compilare i propri dati fiscali in maniera semplificata rispetto agli anni precedenti.
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