Per accedere alla pensione di vecchiaia bisogna ottemperare a due requisiti: anagrafico e contributivo.
I lavoratori che hanno carriere lavorative discontinue, in prossimità della pensione, il più delle volte, si accorgono che mancano i contributi richiesti per il pensionamento.
Se un lavoratore non raggiunge il requisito contributivo, non può accedere alla pensione di vecchiaia, e perderà i contributi versati. Ricordiamo che l’INPS non restituisce i contributi versati se non si percepisce la pensione. Un Lettore ci pone la seguente domanda: “Ho sedici anni di contributi, il Patronato mi ha detto che per accedere alla pensione mi mancano quattro anni di contributi. Raggiungerò il requisito anagrafico nel 2030, però mi manca quello contributivo. Come posso fare?”
Il requisito minimo richiesto per la pensione di vecchiaia è venti anni di contributi, pari a 1040 settimane. Quindi, per non perdere tutto quello versato finora, si consiglia di inviare all’INPS la richiesta di autorizzazione a versare i contributi volontari per i quattro anni che mancano. Poiché raggiungerà i 67 anni di età richiesti per la pensione di vecchiaia nel 2030, potrà dilazionare i pagamenti volontari con calma.
I contributi volontari sono tipologie di contributi versati direttamente dal lavoratore dipendente o autonomo. Questi contributi si chiamano volontari, perché sarà il lavoratore a scegliere di versali per proseguire la contribuzione che gli permetterà di raggiungere il diritto alla pensione o anche incrementare l’assegno mensile. Per versare i contributi volontari, bisogna chiedere l’autorizzazione all’INPS. Ogni anno l’Istituto comunica gli importo dei contributi dovuti, che variano annualmente in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo.
L’importo del contributo dovuto è su base settimanale ed è calcolato in base alle ultime cinquantadue settimane di contributi INPS versati durante il rapporto di lavoro, anche se collocati in un diverso fattore temporale rispetto alla data di presentazione della domanda. Sulla media della retribuzione, si applica l’aliquota di contribuzione obbligatoria, in questo modo si ottiene l’importo da pagare.
Ricordiamo l’autorizzazione dell’INPS a versare i contributi volontari non ha una scadenza. Pertanto, se si interrompono i pagamenti dei contributi volontari, si possono riprendere in qualsiasi momento. Per ottenere l’autorizzazione INPS, occorrono almeno cinque anni di contributi, pari a 260 contributi settimanali. Oppure almeno tre anni di contributi nei cinque anni prima della data di presentazione della domanda. In conclusione, i contributi volontari sono un utile strumento per coprire i periodi privi di contribuzione e ottenere il diritto al pensionamento o per incrementare l’assegno mensile.
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